The Shadow | L’ Ombra
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L’OMBRA-SIMULACRI di Rossana Battisti
Pensiamo che la nostra esperienza sia una verità inconfutabile, perciò siamo progionieri in una caverna e davanti ai nostri occhi si palesa l’ombra delle cose proiettata da una fiamma alle nostre spalle.
Viviamo nell’inganno dei nostri sensi che non possono condurre ad un profondo apprendimento del MISTERO.
Noi non vediamo il vero, solo dei simulacri, solo delle ombre che si sovrappongono a ciò che si crede reale.
Non case vere.
Non alberi veri.
Non strade vere.
I miei scatti sono velati di queste ombre che ingannano gli occhi, la percezione e rendono difficile l’orientamento.
Alessandra Brown |Degenerazioni
Nel corso di un secolo, la riviera romagnola in cui sono cresciuta è stata trasformata da un intenso fenomeno turistico, che ha indotto una profonda trasformazione sia nel paesaggio che nella vita degli abitanti che vivono in queste zone.
Per questo progetto ho creato un dialogo tra immagini appartenenti a due archivi di diversa natura che, tuttavia, condividono lo stesso luogo di origine. Da un lato ci sono degli album di famiglia sull’orlo dell’oblio, parenti e amici diventati ombre leggere, dall’altro un archivio nel quale documento la vita di ambigui oggetti dimenticati sul litorale nei mesi invernali: fontane spente, scheletri di ombrelloni, piante incappucciate in teli di plastica, insegne spezzate, passerelle impercorribili, boe che galleggiano sulla sabbia… Dalla fusione di questi due archivi nasce una ‘giuntura alienante’, una metafora che tenta di esprimere l’impossibilità di fuggire dai fenomeni sia fisici che psicologici che ci coinvolgono.
Il risultato è una narrativa minimalista permeata da un senso di attesa, che si manifesta tramite una serie di ‘montages’: questo termine, diverso da “collage”, suggerisce l’esistenza di una dimensione aggiuntiva, quella del tempo, che può essere piegata, trasformata e condensata.
Barbara Cannizzaro |Ab umbra lumen – Dall’ombra viene la luce.
Ombra come alter-ego, come struttura del nostro Io.
Altro Sé distinto da noi, ma allo stesso tempo unito a noi in maniera indissolubile.
Accettare e accogliere la propria parte in ombra è dare forma e sostanza al proprio essere.
Oscar Wilde ha scritto: “Quello che gli uomini chiamano ombra del corpo non è l’ombra del corpo ma è il corpo dell’anima”.
Attraverso questa visione possiamo divenire un Tutto, composto di materia e spirito.
Il progetto vuole distaccarsi dalla classica proiezione corpo/ombra identificando il Corpo in un abito, la parte visibile e tangibile, la protezione dal mondo esterno e l’Ombra nella nostra parte intima, forma invisibile della nostra essenza.
Indossando l’abito il nostro Se nascosto prende forza, viceversa quello che di noi appare assume sostanza.
Raggiungendo insieme la visione di un essere completo, vivo e vitale.
“Mettere una persona davanti alla propria ombra equivale a mostrarle anche ciò che in essa è luce.”
(C.G.Jung)
Luciano Carletti |WanderLUST
Considero il mio lavoro fotografico un diario visuale, in cui l’istinto e la casualità generano in me quell’atto, che mi permette di esprimermi senza un progetto definito e senza intenti documentaristici.
WanderLUST nasce da una continua ricerca e sperimentazione per rivelare le mie sensazioni, memorie ed emozioni, lasciando una traccia di me.Il bianco e nero profondo, i forti contrasti, caratterizzano le mie immagini fotografiche, le quali mi accompagnano in un percorso intimo ed ignoto alla scoperta di me stesso.
Stefania Cuozzo |Ehi tu, si tu che mi guardi, riesci a vedermi?
Riesci a superare le ombre che mi separano dal mondo? Io ti guardo ma a volte non ti vedo, allora chiudo gli occhi e finalmente ti sento.
Quante volte ci chiudiamo talmente in noi stessi che ci facciamo circondare dalle ombre delle nostre paure, dalle ombre dei nostri dolori, magari mascherate da un velo rosa mistificatorio che solo pochi sensibili eletti riescono a far volar via?
Leonardo Goni |On the other side
On the other side
“On the other side” e un moleskine di vita quotidiana, come ad indicare che le responsabilita sensazionalistiche non sono poi cosi necessarie quando l’attenzione al vissuto e determinante.
Il leitmotive di questa raccolta e l’uomo che ci appare presente a riempire la scena o cosa o chi per lui. Ad esso ci rimanda nella precisa scelta del non colore, le ombre e la luce che enfatizzano. Fermarsi non per guardare ma per vedere, in un processo emotivo che dura ventiquattro ore.
Simona Ramponi| Shadowboxer
Da bambina avevo paura del buio, come tanti. Il buio nasconde, non ti fa vedere, non hai il controllo. Eppure noi veniamo alla luce, ovvero nasciamo, da un’ombra, da un buio che seppure nasconde non è vuoto. Questo buio resta dentro di noi come un’impronta: l’ombra diventa la nostra scia, che ci definisce o ci confonde.
L’universo è buio, lo stesso utero materno è nell’oscurità: è in questi spazi e tempi nascosti all’occhio umano che si annida la vita.
Ho imparato a seguire quest’ombra, a lasciare che lei seguisse me, a riconoscerla come una sorellastra che mi somiglia, a leggere nelle sue tracce la mia identità.
Pietro Sacchini | Shadow
L’ombra nella danza
Paola Tornambe’ | L’esistenza ombra
L’esistenza ombra, sagoma immobile e perfetta maschera sulla scena della vita, sempre contiene un’altra esistenza, fatta di verità di spirito. Essa, a volte nasconde il suo volto – espressivo – tra i volti dell’altra; si mimetizza restando acquattata, ma sempre presente. Altre volte esce allo scoperto, esplode reclamando il suo spazio, urlando: “Ci sono!”.
Perché ci sono molte vite in una sola vita. E soprattutto: io, ci sono. Sono qui.
Tutti noi, ci siamo. Dentro all’ombra contenitore, modello a cui ci atteniamo, ecco apparire i veri noi stessi: quelli che siamo nel profondo della verità della psiche.
L’essenza vitale della natura di cui siamo fatti; la personalità più vera del nostro istinto.
L’esistenza; quella vera.
Inoltre
William Davide Brio
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Stefano Cherti
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Fabio D’achille
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Ester Fratucello
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Angela Lucari
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